L’incontro con le opere di Gigi Guadagnucci al Museo di Villa Rinchiostra a Massa

L’incanto

di Alba Greco

Incanto è la prima parola che mi si è affacciata alla mente nel tentativo di descrivere il mio sentire all’incontro con le opere di Gigi Guadagnucci al Museo di Villa Rinchiostra a Massa. Poi, non so come, Orfeo. Allora ho ricordato la mostra dell’anno scorso a Firenze: L’incanto di Orfeo. Così ho messo l’incanto delle opere insieme al viaggio attraverso la mostra con l’accompagnamento, non solo competente, ma appassionato e appassionante di Andrea Ginocchi e con il contrappunto di Piera Pucci, che di Guadagnucci come persona, ci parlava. Questo il primo intenso impatto, l’incontro appunto.

Ora quale Virgilio dentro di me mi accompagnerà, passo passo, nel percorso attraverso quell’incanto?

Penso che tornerò per una seconda visita.

Intanto, sono colpita dal ricorrere nelle mie parole del binomio incontro-incanto cui mi viene da accostarne una terza: contrappunto…si fa strada allora una sensazione che rimanda alla musicalità.

Come a rappresentare il trasformarsi del duro, compatto marmo, chissà forse il bianco dà il suo contributo, l’avvio, in quelle forme così sorprendentemente leggere, via via sempre più sottili e aeree fino alla trasparenza, una sorta di magia, quella magia che chiamiamo arte, e Guadagnucci chiamava artigianato. Lui non artista, artigiano si diceva.

Ma questo trasformare, questo graduale farsi sempre più leggero e luminoso, senza dimenticare la fatica, non è forse quello a cui tendiamo con il nostro lavoro?

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