I 100 anni di Gina  Ferrara Mori

Gli auguri del Centro Studi Martha Harris e della Associazione Martha Harris

Maria Grazia Pini

Vogliamo pensare a Gina Mori in occasione del compimento dei suoi 100 anni, pensarla come psicoanalista di grande capacità empatica, come didatta raffinata, come ricercatrice nel suo ambito di lavoro. Ha introdotto in Italia il metodo dell’ Osservazione del neonato, che sta alla base oggi della formazione offerta dalla nostra scuola. Ci ha portato la sua esperienza con Esther Bick, ha continuato la ricerca sulla costruzione della Maternità interiore, contribuendo alla formazione di psicoterapeuti infantili del nostro istituto. Le siamo grati per quanto è stata capace di infonderci gioia e interesse per il nostro lavoro.
Tutti insieme le facciamo un augurio affettuoso; chi ha avuto la fortuna di conoscerla anche personalmente non può non rivolgerle la sua stima, il suo affetto e la sua gratitudine.

 

Jeanne Magagna

Gina Ferrara Mori was one of the first teachers of psychoanalysis for Centro Studi Martha Harris. She and her husband, Prof. Franco Mori, were very generous to us, inviting us to their home, helping us during our stays in Florence.
I am always so very impressed by her compassionate interest, gentle and loving attitude as we speak. Also, I am very impressed by her clinical contribution to psychoanalysis. She has helped so many of us understand our psychoanalytic approach to the people with whom we have worked.
I often refer to the book which she edited and published in England and Italy. ( Mori, Gina Ferrara, ed.(2022) Un tempo per la maternità interiore: gli albori della relazione madre-bambino. Limena, PD.: Mimesis, 2022.). This book has made an excellent contribution to preventative health care for infants and their parents.

I would like to congratulate, for taking such good care of herself that she has managed to live for 100 years!

Congratulations and happy birthday to dear Gina!


Miriam Monticelli

Molti di noi hanno avuto la fortuna di incontrare e lavorare con Gina Ferrara Mori: per alcuni è stata analista, per altri supervisore. Per tutti noi una grande maestra, che ci ha trasmesso il significato dell’occuparsi psicoanaliticamente di sé stessi e di qualcun altro

Gina Ferrara Mori è stata pioniera in Italia nella introduzione della Infant Observation, un metodo attraverso cui, secondo le sue stesse parole, spesso le stesse teorie vengono arricchite e articolate.

“L’osservazione diretta del bambino ha portato spesso a scoperte, diventate poi conoscenze comuni: basti pensare alla famosa sequenza di gioco col rocchetto osservata da Freud in un bambino di diciotto mesi, che contribuì alla concettualizzazione della coazione a ripetere e al significato di una particolare difesa dall’angoscia di separazione. E. Bick, osservando in dettaglio i movimenti del neonato fin dai primi giorni di vita, ha fatto una grande scoperta e ha introdotto così il concetto di seconda pelle”. (Ferrara Mori G., 2007)

In un lavoro presentato con Lina Generali Clements, Gina Ferrara Mori nota una correlazione tra il metodo psicoanalitico e il processo psicoanalitico. L’Infant Observation non è psicoanalisi in sé, scrivono le due autrici, ma è il lavoro che essa implica che la rende simile ad un processo di comprensione psicoanalitica: la relazione madre-neonato viene letta attraverso l’esame dei dettagli annotati, nella loro continuità e successione, con la presa in considerazione delle componenti manifeste e di quelle non manifeste, collegando parti verbali a quelle non verbali, sostenendo un lavoro di working through simile a quello che avviene nella mente dell’analista nel processo analitico. ((Generali Clements, Ferrara Mori, 1980)

Il lavoro sul metodo osservativo ha portato Gina Ferrara Mori ad occuparsi in maniera privilegiata della formazione dei legami madre-bambino fin dalla gravidanza, fin da quando il bambino è presente come feto nell’utero materno e come bambino nelle fantasie consce e inconsce della madre. La Maternità Interiore è, nelle sue parole, “un processo di sviluppo della identità femminile e un processo di elaborazione di rappresentazioni mentali. E’ il luogo delle fantasie, delle emozioni, dei desideri, dei sogni, è la residenza di legami, di affetti, di relazioni nuove, è il contenitore di quel bambino fantasmatizzato interno, che diventerà il bambino reale esterno” (Ferrara Mori G., 2006)
In un convegno a Firenze nel 1999 Ferrara Mori, a proposito della continuità tra vita fetale e vita dopo la nascita, parlò di “una storia che è già iniziata”. In virtù della complessità del processo perinatale, e a partire dal metodo della Infant Observation di Esther Bick, l’autrice prospettò l’idea della Pre-Infant Observation:
“La Pre-Infant Observation, scrive Ferrara Mori, fa iniziare l’osservazione dai primi momenti della gestazione nel lungo percorso verso il divenire madre con la convinzione, che si è poi mostrata certezza, che quello fosse il modello per poter risalire alle prime costruzioni delle future relazioni madre-bambino contenenti predittività, gettare una luce sulle vicende originarie che avevano formato il progetto-bambino e messo in movimento i processi psichici dello statuto gravidico” (Ferrara Mori G., 2008)

“Sia nell’Infant Observation che nella Pre-Infant Observation l’osservatore è testimone partecipe dell’unicità della situazione e utilizza la bussola costituita dal suo controtransfert, base valida per cogliere il significato emozionale delle interazioni e del comportamento.” (Ferrara Mori G., comunicazione personale)

Gina e la figlia Laura Mori si erano offerte di supervisionare il lavoro mio e di una collega, Rossella Coveri, che aveva come argomento la Pre-Infant, chiamato “La storia prima della storia”. Era una bella mattina, chiara e luminosa e Gina ci accolse sulla porta del suo studio, sulla terrazza al primo piano che si affacciava sul verde del giardino tutto intorno. Quello studio per entrambe noi aveva rappresentato molto. L’incontro fu intenso e il nostro lavoro ne uscì profondamente arricchito. Nel salutarci Gina tirò fuori da un barattolo delle mandorle e ce le offrì. Ci disse che questo era il modo in cui Esther Bick la salutava, alla fine dei loro incontri, con delle mandorle che potessero accompagnare e essere d’aiuto per il viaggio. Così adesso lei voleva salutare noi.

Le mandorle di Gina sono state preziose, hanno fatto aprire luoghi della mente, visitare posti sconosciuti. Con le mandorle in tasca, possiamo continuare il viaggio psicoanalitico che dai suoi lavori deriva fondamentali concettualizzazioni e sui quali si basa il nostro lavoro teorico e clinico.

Auguri a Gina Ferrara Mori

 

Riferimenti bibliografici delle opere citate di G. Ferrara Mori

Generali Clements L., Ferrara Mori G. (1980). Correlazioni tra la relazione analitica e la relazione madre bambino. Relazione al VI Congresso SPI Taormina. . Quaderni di psicoterapia infantile n.55 Borla 2008

Ferrara Mori, G. (2001) Apprendere dall’Osservazione. Excursus storico, riflessioni e presupposti per un progetto di estensione della metodologia di E. Bick. In Cresti L., Farneti P., Pratesi C., (a cura) Osservazione e trasformazione, Roma, Borla

Ferrara Mori, G. (2006) L’esperienza interiore della maternità. In: La Sala G. B., Iori V., Monti F., Fagandini P. (a cura) La Normale complessità del venire al mondo, Milano, Guerini

Ferrara Mori, G. (a cura) (2008) Introduzione. In: Un tempo per la maternità interiore, Borla Roma.

Ferrara Mori, G. (editing by) From Pregnancy to motherhood –psychoanalytic aspects of the beginning of the mother-child relationship, 2015, Londra, Routledge (edizione inglese)

Condividi

Facebook
Twitter
LinkedIn